una teca con un manichino in un museo

L’abito amato di Susanna Tamaro

11 Ottobre 2024

Attualmente esposto, l’abito amato della scrittrice Susanna Tamaro.

Un cappotto con una lunga storia alle spalle, che ancora oggi Susanna Tamaro guarda con una certa venerazione, quando apre il suo armadio, quasi con il timore di rovinarlo indossandolo per quanto rappresenta la speranza di vedere i propri sogni realizzati.

“Vivevo già da anni a Roma, e avevo una vita molto difficile perché sono sempre stata incapace di guadagnarmi i soldi per vivere. Mi vestivo sulle bancarelle, non con gli abiti che avrei voluto ma con gli abiti che mi potevo permettere. Ma un giorno passai davanti a un negozio in centro e vidi esposto questo cappotto, fatto a Salisburgo, in super saldo. Ne fui attratta in maniera quasi inquietante. Mi dissi ‘un giorno sarò una persona famosa e avrò bisogno di un cappotto blu’ perché nel mio immaginario molto infantile il cappotto blu era il massimo della distinzione. Facendo sacrifici immensi lo comprai, lo portai a casa, lo misi in una plastica e così rimase nell’armadio, per anni. Quando poi sono diventata famosa l’ho usato nelle occasioni in cui serviva. Io comunque non faccio tutta questa vita mondana perciò passa perlopiù il suo tempo nell’armadio. Ma insomma, è ancora splendido, finanche lo uso come vestaglia.”

A volte un abito può divenire reliquia. Trascendere la sua funzione, che diviene secondaria, per trasformarsi in simbolo. Si carica dell’energia di un periodo delle nostre vite fino a rappresentare un sogno, un obiettivo. Quasi non serve più indossarlo, perché guardarlo è quanto basta per attivare un ricordo vivido, forte come fosse ieri.

Mandaci il tuo abito amato!