L’abito amato di Paolo Rizzi
09 Settembre 2024
Attualmente esposta, la maglietta indossata dallo skipper Paolo Rizzi nel naufragio del Maggio 1993 sull’Oceano Atlantico.
Ricordato come uno degli episodi più avventurosi nella storia della vela italiana, il naufragio di Paolo Rizzi e della sua barca “Vento Fresco II” rimane un esempio di coraggio, resilienza e determinazione.
Skipper triestino, all’epoca trentatreenne e con alle spalle già 13 traversate atlantiche, Rizzi si trovò nel maggio 1993 in balia di un fortunale di quattro giorni nell’Atlantico. La sua barca, già vincitrice della regata Barcolana, fu capovolta da onde di 20 metri, portando Rizzi e il suo compagno di traversata Andrea Pribaz a rifugiarsi su una zattera di salvataggio.
“Nuotando come un pazzo – racconta Rizzi – raggiunsi una cima, riuscendo a risalire sulla barca”. Che era però ingovernabile. L’unica decisione possibile fu quella di rifugiarsi sull’autogonfiabile di salvataggio, non prima di aver recuperato alcune provviste, acqua, la radio e strumenti per calcolare il punto. Circondati dal mare in burrasca e dagli squali, Rizzi e Pribaz vi rimasero per una settimana, e nonostante le condizioni meteorologiche estreme, riuscirono a inviare un segnale di emergenza che fu captato da un aereo di linea francese, dando il via a una complessa operazione di soccorso.
La maglietta indossata da Paolo Rizzi durante tutta questa incredibile avventura ha del profetico: sul retro riporta il titolo di una canzone degli Allman Brothers, “Stormy Monday”. Martedì 11 Maggio Rizzi, con il mare già in tempesta e presagendo cosa stava per accadere, comunicò la sua posizione ad un radioamatore. L’onda di 20 metri che rovescia la barca squarciando la tuga è di Mercoledì 12 Maggio: “They call it Stormy Monday / But Tuesday’s just as bad / Lord, and Wednesday’s worse”.
Una maglietta che è testimone dell’amore di Paolo per la vita ma soprattutto per il mare: immediatamente dopo il naufragio il pensiero era già a costruire la nuova barca, Vento Fresco III.