L’Abito Amato di Daniele Cavaliero

Un atleta sa bene cosa significa non potersi separare da un indumento, sentirne il legame indissolubile con eventi che hanno segnato la carriera agonistica e, di conseguenza, la vita. Non fanno eccezione le due maglie attualmente esposte di Daniele Cavaliero, che della Pallacanestro Trieste è stato un simbolo.

La maglia rossa è quella dell’esordio in serie A a 16 anni, un ricordo forte come fosse avvenuto ieri. Quattro anni dopo, nel 2004, la società fallisce, la squadra retrocede in B2 ma Cavaliero è da serie A, deve proseguire il suo percorso in altre squadre. Ha 20 anni, è in Piazza Unità con i tifosi per l’amara retrocessione. Al capo della tifoseria, con l’orgoglio della gioventù e la tristezza di dover lasciare, dice “tornerò, e vi riporterò in serie A”.

Passeranno 13 anni, in cui Daniele è un globetrotter della pallacanestro italiana.

La maglia bianca è di 13 anni dopo, è quella del ritorno della Pallacanestro Trieste in serie A con la vittoria nel 2018. Daniele nella serie finale è MVP della terza, decisiva partita. Sette triple, le prime 4 di fila. Nel basket si dice “on fire”, quel momento in cui sei nel presente e ti riesce tutto. Ancor più dolce farlo con addosso una maglia che porta il nome di Trieste sul petto, invece del solito sponsor. In piazza Unità stavolta è festa, è chiusura del cerchio 13 anni dopo. È abbraccio con il capo della tifoseria che gli ricorda dov’erano, 13 anni prima, e qual’era stata la promessa. Mantenuta.

Due maglie che aprono e chiudono un capitolo indimenticabile nella vita di Daniele Cavaliero, intriso di passione, di fatica, di ricordi indelebili, di amore e attaccamento per la propria città.